Ha dichiarato di essere stata tra i feriti degli attacchi terroristici di Parigi del 13 novembre 2015 per ricevere un risarcimento.

La 32enne Alexandra D. è finita a processo davanti alla Corte penale della capitale francese con l'accusa di frode e falsa testimonianza.

Secondo quanto confessato in aula, la donna ha mentito, raccontando di essere stata ferita dal colpo di un kalashnikov esploso dai terroristi davanti al Carillon - ristorante coinvolto nell'attacco insieme al locale Bataclan - per ottenere 20mila euro di indennizzo dal Fondo di garanzia per le vittime del terrorismo e altri reati (Fgti).

La presunta vittima invece non si trovava nemmeno nel locale.

Si tratta del "più grosso errore, più grosso sbando della mia vita", ha dichiarato la 32enne, che durante il dibattimento ha chiesto perdono alle Associazioni delle vittime del terrorismo, che si è costituita parte civile.

"Sono colpevole", ha continuato, sostenendo di aver agito in maniera disonesta per "senso di colpa": lei infatti avrebbe dovuto recarsi al Carillon insieme ad alcuni amici ma aveva sentito in televisione quanto stava accadendo ed era rimasta in casa.

Per lei è stata chiesta una pena di 18 mesi di reclusione.

Alexandra D. non è l'unica falsa vittima del terrorismo; prima di lei, per gli stessi reati, sono finite a processo altre 16 persone.

(Unioneonline/F)

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