La Russia assicura: “Non abbiamo intenzione di attaccare l’Ucraina”. Ma allora perché Mosca continua ad ammassare truppe al confine? Se lo chiedono le intelligence degli Stati Uniti e degli alleati Nato, di fronte all’ingente dispiegamento di forze alle frontiere tra i due Paesi. 

Si tratta di circa 100mila soldati, ma secondo fonti citate dal New York Times, il Cremlino avrebbe iniziato a dislocare anche elicotteri militari. 

Una mossa che aumenta la tensione, come confermano le parole del segretario dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg: "L'aumento delle forze russe ai confini dell'Ucraina, compresi i mezzi pesanti, continua. Ma ribadiamo alla Russia che, se sceglie la strada della confrontazione, ci saranno alti costi politici ed economici".

Grande la preoccupazione del governo di Kiev di fronte ai movimenti uomini e mezzi al confine. Per questo, il presidente Volodymyr Zelensky ha chiesto la convocazione di un nuovo vertice con Francia, Germania e Russia per risolvere la crisi. "È tempo di concordare in maniera sostanziale la fine del conflitto e siamo pronti a prendere le decisioni necessarie durante un nuovo vertice dei leader dei quattro Paesi", ha detto Zelensky, che resta in continuo contatto con i diplomatici di Bruxelles.

Dal canto proprio, come detto, Mosca continua a minimizzare: “Abbiamo spiegato ai nostri colleghi che non abbiamo piani o intenzioni di organizzare un'aggressione contro l'Ucraina, che non ci possono essere piani di questo tipo e che tutte le misure per aumentare la prontezza al combattimento delle truppe sono svolte sul nostro territorio nazionale", ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghiei Ryabkov, affermando inoltre che "non ci sono motivi per temere un qualunque scenario di escalation".

(Unioneonline/l.f.)

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