Sangue sulle elezioni presidenziali in Ecuador, in programma per il 20 agosto. Uno dei candidati, Fernando Villavicencio, 59 anni, è stato ucciso a colpi di pistola al termine di un comizio a Quito. Era in lista con il partito di governo.

Giornalista e politico, è stato raggiunto da numerosi spari mentre stava lasciando una scuola della capitale dove si svolgeva un raduno.

La notizia della morte di Villavicencio è stata confermata pochi minuti dopo l'attentato dalla Clinica de la Mujer dove era stato trasportato d'urgenza. 

L'omicidio ha scosso tutto l'arco politico del Paese, con una condanna unanime contro l’attentato.

La favorita assoluta dei sondaggi, Luisa Gonzalez, candidata del partito dell'ex presidente Rafael Correa, ha manifestato la sua «indignazione» affermando che la morte di Villavicencio «è un lutto per tutti». Allo stesso modo il candidato del movimento indigenista Pachakutik, Yaku Peréz, in corsa per il ballottaggio, ha manifestato il suo cordoglio e ha affermato che «l'Ecuador non merita nessun'altra morte».

La procura generale dell'Ecuador ha riferito questa mattina che sei persone sono state arrestate durante i raid effettuati nelle zone di Conocoto e San Bartolo, a Quito, nel contesto dell'omicidio. Uno degli uomini sospettati è morto dopo uno scontro a fuoco con agenti della sicurezza.

(Unioneonline/s.s.)

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