“A oltre un anno e mezzo dall'inizio della pandemia possiamo pensare al futuro con maggiore ottimismo. La campagna di vaccinazione ci ha restituito fiducia nella nostra capacità di conquistare una nuova normalità. Dopo mesi di solitudine, la nostra vita sociale è finalmente ricominciata". Ma, ha messo in guardia, "non è finita e anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze".

Lo ha detto Mario Draghi intervenendo con un videomessaggio di circa 20 minuti all’Assemblea generale Onu, davanti a un centinaio di leader mondiali.

Draghi ha definito "moralmente inaccettabili" le "disparità" nella diffusione dei vaccini, "con più del 65% della popolazione dei Paesi ad alto reddito che ha ricevuto almeno una dose, contro il 2% dei Paesi più poveri".

"Meno vaccinazioni equivalgono a più morti", ha ricordato, aggiungendo che le "enormi differenze nelle campagne vaccinali rischiano di peggiorare anche le diseguaglianze socio-economiche" tra nazioni.

AFGHANISTAN – Non è l’unico tema toccato dal presidente del Consiglio, che si è a lungo soffermato sulla crisi afghan. "Aiuti umanitari, sicurezza e diritti umani": sono le priorità del G20 straordinario sull'Afghanistan che Mario Draghi ha illustrato.

"Il vertice straordinario del G20 dovrà dare massimo sostegno a questi obiettivi", ha detto il premier, in un intervento in cui ha rilanciato la necessità del multilateralismo per affrontare le sfide globali, dalla pandemia ai cambiamenti climatici, dalla ripresa economica alla lotta alle diseguaglianze e all'insicurezza alimentare, sino alla risoluzione dei conflitti e alla lotta al terrorismo.

Draghi ha lanciato il G20 straordinario evocando il rischio terrorismo e di una "catastrofe sociale e civile". "La situazione umanitaria in Afghanistan è la più immediata e condivisa preoccupazione, anche per l'avvicinarsi dell'inverno", ha spiegato. "Ma dobbiamo pure evitare che il Paese torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale", ha avvisato, riferendosi alla presenza di gruppi affiliati ad Al-Qaeda e Daesh e invitando la comunità internazionale "a collaborare con efficacia, a partire dallo scambio di informazioni".

Fustigato il nuovo governo dei talebani, che "non risponde alle aspettative della comunità internazionale di un governo inclusivo e rappresentativo delle diverse componenti etniche, sociali e religiose del Paese. I nuovi governanti – ha detto – devono dimostrare con le loro scelte, e non solo a parole, di credere nel rispetto delle libertà individuali".

Il premier ha provato a rilanciare il multilateralismo, “progressivamente indebolito da qualche tempo”, ma “gli ultimi mesi ci hanno posto davanti a problemi che non possiamo risolvere da soli”.

Infine l’allarme sul clima: “Dobbiamo agire ora per tutelare il pianeta, la nostra economia e le generazioni future, è un nostro dovere ascoltare i giovani, saranno loro a ereditare il pianeta”.

(Unioneonline/L)

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