L'ex capo stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, fa marcia indietro dopo il polverone scatenato dalle sue dichiarazioni su Donald Trump e alcuni membri della sua famiglia contenute nel libro del giornalista Michael Wolff, "Fire and fury: inside the Trump White House", uscito alcuni giorni fa.

In una dichiarazione rilasciata in esclusiva al sito Axios, intitolata "Bannon si scusa", l'ex chief strategist ha espresso il suo "rammarico" al presidente statunitense e ha affermato che Donald Trump Jr., "è un patriota e un buon uomo".

Bannon ha precisato anche che i suoi commenti relativi al presunto incontro tra esponenti del comitato elettorale del magnate newyorchese - tra cui appunto il primogenito - con i russi, che sarebbe avvenuto nel giugno del 2016, non erano riferiti al il figlio del Capo di Stato americano, bensì a Paul Manafort, ex capo della campagna elettorale di Trump.

"Avrebbe dovuto sapere che loro (i russi ) sono ipocriti, scaltri e non nostri amici", ha dichiarato Bannon, aggiungendo che il suo "sostegno al presidente e alla sua agenda è incrollabile".

Bannon ha inoltre ribadito che a suo parere l'indagine sul Russiagate ha una "natura ridicola" e che "non c'è stata collusione e l'indagine è una caccia alle streghe".

Poi ha concluso: "Mi rammarico del fatto che il mio ritardo nel rispondere all'imprecisione nel riferire a proposito di Donald Trump Jr. abbia sviato l'attenzione dagli storici traguardi raggiunti dal presidente nel suo primo anno di presidenza".

(Unioneonline/F)

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