La Corte Suprema spagnola ha confermato la condanna a un anno e mezzo di interdizione dalle cariche pubbliche per il presidente della Generalitat catalana, Quim Torra, accusato di "disobbedienza" per essersi rifiutato di oscurare, durante il periodo elettorale, gli striscioni a sostegno degli indipendentisti in carcere.

La sentenza porta la Catalogna a una fine anticipata della legislatura e a nuove elezioni che dovrebbero tenersi il 31 gennaio o il 7 febbraio dell'anno prossimo.

Torra è stato anche condannato a una multa di 30mila euro.

Nella sentenza, l'Alta corte ritiene che Torra "abbia ripetutamente e ostinatamente disobbedito" agli ordini del Consiglio Elettorale Centrale di ritirare alcuni simboli dagli edifici pubblici dipendenti dalla Generalitat durante le elezioni generali indette per il 28 aprile del 2019, quando il Consiglio stimò che fosse stata violata la neutralità richiesta alle pubbliche amministrazioni.

"Oggi sono alcuni giudici e non i catalani che hanno deciso che non posso essere presidente", ha detto Quim Torra parlando dal palazzo della Generalitat. " Vogliamo indipendenza e autodeterminazione. Ma soprattutto vogliamo una democrazia di qualità", ha proseguito Torra convocando "elezioni tra pochi mesi" e chiedendo a tutte le regioni della Catalogna "un plebiscito".

(Unioneonline/L)
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