Avevano firmato l'autorizzazione per donare gli organi del figlio, in fin di vita, quando lui si è risvegliato.

Trenton McKinley, 13enne originario della cittadina di Mobile, in Alabama, era considerato "cerebralmente morto" dai medici dell'ospedale in cui era stato ricoverato in seguito a un incidente avvenuto a marzo, che gli aveva provocato rilevanti fratture al cranio.

I dottori non avevano dato ai genitori del ragazzo alcuna speranza di salvarlo. Per questo era già stato avviato l'iter per il distacco delle macchine che tenevano in vita il giovane paziente e i familiari avevano già dato l'assenso per l'espianto degli organi.

"C'erano cinque bambini in attesa di trapianto; vista la situazione, e stando alle previsioni dei medici, sembrava ingiusto accanirsi nel tentativo di mantenerlo in vita a tutti i costi, anche perché i suoi organi si stavano danneggiando sempre più", ha raccontato la madre, Jennifer Reindl.

A un giorno dal distacco dal supporto dei macchinari, però le condizioni di salute del 13enne sono improvvisamente migliorate: ha iniziato a mostrare segni di attività cerebrale e cominciato a respirare da solo, fino a quando si è svegliato ed è arrivato a pronunciare frasi complete.

Un'evoluzione non prevista dai medici, che stanno ancora cercando di dare una spiegazione al repentino miglioramento del ragazzo.

(Unioneonline/F)
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