Sono decine di migliaia nel mondo i malati cronici di Covid-19.

A confermarlo sono loro stessi, riuniti in gruppi sui social, come racconta la rivista del Mit Technology Review, per darsi man forte nel combattere una malattia che sembra non volersene andare,

La prima a lanciare un appello alle persone con sintomi prolungati è stata Gina Assaf, una consulente di Washington, anch'essa vittima del virus e delle conseguenze a lungo termine.

Il gruppo lanciato sul social Slack, che ha già un gemello britannico, ha raccolto in poco tempo oltre 7mila esperienze, oltre a dare vita a gruppi di supporto su Instagram e Whatsapp.

PROBLEMI PERSISTENTI - Una parte di queste è confluita in un vero e proprio studio scientifico, coordinato da sei ricercatori, che è stato il primo a fare un inventario dei problemi persistenti, che comprende fatica cronica, palpitazioni, respiro corto, dolori articolari ma anche sintomi più gravi a danno di polmoni, reni e cervello, e sta proseguendo per verificare la potenziale durata. Sulla base dei primi risultati anche il Cdc americano ha pubblicato un articolo, in cui ipotizza che i sintomi cronici possano riguardare fino a un terzo dei pazienti. "Il Covid-19 può portare a malattia prolungata - si legge - anche tra i giovani adulti senza condizioni cliniche preesistenti".

IN ITALIA - Il fenomeno è stato riscontrato anche in Italia, e con numeri ancora più consistenti. Uno studio dei ricercatori del Policlinico Gemelli di Roma su 179 pazienti pubblicato a luglio ha trovato che nella maggior parte dei pazienti analizzati a due mesi dalla diagnosi rimaneva almeno un sintomo, soprattutto la stanchezza cronica.

In attesa che con il progredire dell'epidemia ci siano osservazioni più rigorose non mancano gli esempi di "pazienti cronici" diventati famosi. L'attrice Alyssa Milano, ad esempio, ha lamentato in un post due giorni fa la perdita dei capelli, che lei attribuisce all'infezione avuta lo scorso aprile. Il conduttore della Cnn Richard Quest aveva parlato in un lungo articolo sul New York Times degli strascichi della malattia che non sembrano abbandonarlo.

NUOVA SPERIMENTAZIONE - Nel frattempo, nuove speranze arrivano da Israele, dove ha avuto successo la sperimentazione clinica contro il Covid -9 di un farmaco composto dagli anticorpi al virus: tutti e tre i pazienti trattati sono guariti e sono stati dimessi dall'ospedale pochi giorni dopo. L'annuncio è stato dato da Zeev Rothstein, direttore del Centro medico dell'ospedale Hadassah di Gerusalemme, che ha lavorato insieme all'azienda biofarmaceutica Kamada che ora sta procedendo nei trials. "La risposta - ha detto - è ai miei occhi quasi un miracolo: i pazienti hanno avuto il rimedio ed ora sono a casa".

(Unioneonline/v.l.)
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