Rallenta la pandemia di Covid-19 nel Regno Unito: nell’ultima settimana c’è stato un calo pari al 41,7% dei contagi rispetto ai 7 giorni precedenti, dopo un mese d'incremento continuo alimentato dalla nuova variante Omicron. I casi ormai sono stabilizzati sotto i 100mila al giorno.

Di pari passo si registra una lieve ma graduale discesa, su base settimanale, pure del totale dei ricoveri negli ospedali. 

Di qui la speranza degli esperti inglesi che il Regno Unito possa essere il primo Paese d'Europa a uscire dalla pandemia per entrare in una fase endemica più facilmente gestibile: "Guardando le cose dal punto di vista del Regno Unito, sembra che ci sia luce in fondo al tunnel" dell'emergenza coronavirus, afferma David Nabarro, emissario speciale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per il dossier Covid.

Tuttavia, ha aggiunto, serve cautela sull'ipotizzata revoca delle residue restrizioni da parte del governo Johnson a partire dal 26 gennaio. Davanti a noi, continua, c’è un percorso "ancora accidentato per arrivare alla fine" vera e propria della pandemia. Gli ultimi dati britannici "ci offrono basi per sperare" che il trend dei contagi possa essere ora in calo, sottolinea, ma sarebbe "prematuro promettere la fine delle restrizioni a una data prestabilita".

La pandemia di Covid-19, secondo un rapporto stabilito da Afp, ha causato in tutto il mondo la morte di almeno 5.543.637 persone dalla fine di dicembre 2019. In termini assoluti, i Paesi che hanno registrato il maggior numero di decessi sono gli Stati Uniti (851.730 morti), il Brasile (621.166), l'India (486.761) e la Russia (322.678). L'Oms invece stima che, tenendo conto dell'eccesso di mortalità direttamente e indirettamente legato al Covid-19, il bilancio della pandemia potrebbe essere da due a tre volte superiore a quello registrato ufficialmente. 

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata