Con la popolazione in gran parte vaccinata e protetta da conseguenze gravi, dopo due anni di gestione emergenziale, c’è chi pensa a rivoluzione completamente le modalità di gestione della pandemia di Covid-19.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez, intervistato, ha confermato le indiscrezioni pubblicate da El Pais secondo le quali il suo governo sta lavorando a un nuovo piano di gestione della malattia, simile a quello che si mette in atto per l’influenza.

"Dobbiamo valutare l'evoluzione del Covid dalla situazione di pandemia vissuta finora verso quella di una malattia endemica", ha detto Sanchez, sottolineando che si tratta di un "dibattito che stiamo cercando di aprire a livello europeo".

Bisogna rispondere con altri strumenti, “più legati alla vaccinazione o all’autoprotezione con le mascherine”, ed uscire dalla logica emergenziale e dei lockdown

Il premier ha inoltre ricordato che oltre il 90% della popolazione over 12 ha completato il ciclo di vaccinazione e che dunque "la situazione non è quella di un anno fa".

Anche per questo Sanchez considera “sicuro” il ritorno a scuola. Attualmente, in Spagna oltre il 32% dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni è stato vaccinato con la prima dose del vaccino pediatrico. L'obiettivo del governo è arrivare al 70% entro il 7 febbraio. Per quanto riguarda i ragazzi nella fascia 12-19 anni, l'86,8% ha completato il ciclo con doppia dose.

Il protocollo prevede che una classe dovrà mettersi in quarantena solo nel caso in cui in quel gruppo vengano registrati almeno 5 contagi nell'arco di una settimana.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata