Restrizioni alle frontiere in Giappone prolungate fino al termine di febbraio e nuovi limiti sugli ingressi giornalieri.

Lo ha deciso il premier nipponico Fumio Kishida al termine del Consiglio dei ministri, estendendo ai cittadini stranieri non in possesso di un permesso di soggiorno il divieto in vigore dallo scorso 30 novembre, la data in cui è stato segnalato nel Paese il primo caso della variante Omicron del Covid-19.

La misura era stata decisa per una durata di circa un mese a inizio dicembre e prevedeva l'imposizione di un periodo di quarantena in strutture governative, fino a 10 giorni di isolamento in hotel, in base alle nazioni di provenienza. Un tetto giornaliero di 3.500 persone è stato predisposto per gli arrivi giornalieri.

Il governo di Tokyo aveva inoltre vietato l'ingresso ai cittadini che si erano recati nelle precedenti due settimane in 11 paesi, incluso il Sudafrica, ma ha poi deciso di allentare le restrizioni sulla base di "considerazioni solidaristiche e umanitarie”. 

Attualmente misure di “quasi emergenza” sono state annunciate in tre prefetture in Giappone, Hiroshima, Okinawa e Yamaguchi, a causa dell'impennata dei contagi innescati anche dai focolai del virus presenti nelle basi militari Usa. 

(Unioneonline/v.l.)

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