Una telefonata di un’ora e mezzo si è tenuta oggi tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron, nel corso della quale il presidente russo si è mostrato “più che mai determinato” a continuare la sua lotta contro i nazionalisti in Ucraina “senza compromessi”. Un colloquio al termine del quale l’Eliseo ha fatto sapere che l’obiettivo di Putin è di “prendere il controllo di tutta l’Ucraina”.

La telefonata è stata voluta dal presidente russo per informare Macron “sulla situazione e sulle sue intenzioni nel quadro del dialogo che Parigi e Mosca continuano a mantenere”. Ed è stata per Macron un’occasione per verificare la “determinazione di Putin ad andare fino in fondo”.

Il disaccordo tra i due, ricostruisce l’Eliseo, è emerso in tutta la sua evidenza. Putin “ha indicato che le operazioni procedono secondo i piani russi” ed è tornato sulle sue motivazioni. “Il rifiuto degli ucraini di applicare gli accordi di Minsk e la denazificazione dell’Ucraina”. In quello che sta accadendo per Putin c’è “grande responsabilità degli occidentali”, che si comportano “come nella ex Jugoslavia con i bombardamenti di Belgrado”.

Ed è “per questo che sono stato costretto ad agire”, ha detto Putin, accusando gli ucraini di “crimini di guerra nei villaggi” e affermando che “si comportano come nazisti”. 

"Sono disponibile al negoziato – ha insistito Putin –, ma questo deve essere basato sul disarmo dell’Ucraina. Se gli ucraini non lo accettano con metodi politici e diplomatici, lo otterremo per via militare. La campagna subirà adattamenti via via che gli obiettivi saranno raggiunti. Ordinerei una sospensione delle operazioni soltanto se gli ucraini accettassero le condizioni”.

Macron dal canto suo ha detto a Putin che “commette un grave errore sul regime politico ucraino, non sono nazisti”. “Tu racconti delle storie a te stesso, cerchi un pretesto, ma quello che dici non è conforme alla realtà e in ogni caso non giustificherebbe la violenza. Così il tuo Paese finisce isolato e indebolito, con sanzioni sul lungo periodo”.

Il presidente francese ha ribadito che “tutta la responsabilità del conflitto è di Putin”, ma che se Mosca “decidesse di percorrere un’altra strada è ancora possibile dialogare, in particolare tenendo conto degli interessi della Russia e della sua sicurezza”.

Quanto alle operazioni sul terreno, Putin ha negato i bombardamenti a Kiev, “quelli contro la torre della tv sono stati tiri mirati che non hanno colpito civili”. Tuttavia, ha continuato, “se la situazione si aggrava la colpa è degli ucraini che non accettano le condizioni, bisogna negoziare adesso e alle nostre condizioni”.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata