"Monitorare le mail e le comunicazioni elettroniche di un dipendente sul luogo di lavoro viola il diritto ad avere una vita privata e una propria corrispondenza".

A stabilirlo è stata la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che si è espressa sul ricorso di Bogdan Mihai Barbulescu, licenziato per motivi disciplinari dall'azienda romena per cui lavorava perché accusato di aver usato sul posto di lavoro Internet e telefono per fini personali.

Una cosa che secondo i giudici di Strasburgo viola l'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, ossia il diritto al rispetto della vita privata e familiare, del domicilio e della corrispondenza.

"Un datore di lavoro - ha scritto la Corte - non può ridurre a zero la vita sociale privata di un impiegato: il rispetto della privacy della corrispondenza continua ad esistere, anche se sono previste delle restrizioni sul posto di lavoro".

TUTTE LE SENTENZE - L'ingegnere, allora 27enne, è stato licenziato il 1° agosto 2007. Il suo ricorso è stato respinto dalla Corte d'Appello di Bucarest, così si è rivolto alla Corte di Strasburgo. Anche i giudici europei, a gennaio 2016, hanno inizialmente respinto il ricorso, prima di accoglierlo quest'oggi, ribaltando la sentenza emessa un anno e mezzo fa.

(Redazione Online/L)
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