Dopo mesi di combattimenti finiti in un bagno di sangue sia per gli ucraini che per i russi, il fondatore del gruppo Wagner Evgeny Prigozhin lancia l'ultimatum al presidente ucraino Zelensky: «Bakhmut è circondata, è il momento di evacuare bambini e anziani».

Mentre secondo i mercenari russi sarebbe ormai imminente la capitolazione della città simbolo nel Donetsk. Kiev prova a resistere parlando di «intensi combattimenti dentro e intorno» all'insediamento dove le forze russe «hanno inviato le unità più addestrate dei Wagner e altre unità regolari dell'esercito russo». 

Ma i segnali sembrano chiari: le forze ucraine avrebbero già fatto saltare in aria un ponte ferroviario in città, segno che si starebbero preparando al ritiro. La cattura di Bakhmut rappresenterebbe un successo a lungo ricercato da Mosca, anche se secondo gli esperti porterebbe un valore strategico limitato. Di certo, sarebbe un'iniezione di fiducia per le truppe di Putin sfiancate dalla guerra.

Kiev teme il peggio anche a Kupiansk, importante snodo nella regione di Kharkiv dove le autorità ucraine hanno ordinato a famiglie e persone con mobilità ridotta di lasciare la città a causa dei «costanti» bombardamenti russi.

Con la soluzione diplomatica al palo, continua la corsa alle armi. Gli Usa hanno annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev da 400 milioni di dollari composto principalmente da munizioni, proprio mentre Zelensky è tornato a sottolineare come «l'artiglieria è la nostra necessità numero uno. Questo è ciò di cui abbiamo bisogno: munizioni, proiettili a lungo raggio per fermare la Russia». Non solo, il presidente ucraino torna a ribadire il bisogno di aerei militari.

Un attacco missilistico su un condominio a Zaporizhzhia ha intanto fatto una strage di civili, uccidendo dieci persone tra cui un bambino, fa l'Ufficio statale per i servizi di emergenza nella regione.

«A partire dalle 07:00 del 4 marzo, i soccorritori hanno recuperato da sotto le macerie altri tre corpi dei suoi residenti. In totale, sono stati estratti 10 corpi, compreso quello di un bambino», si legge nel rapporto.

E stando alle ultime dichiarazioni del Comandante supremo delle forze alleate della Nato in Europa, il generale statunitense Christopher Cavoli sarebbero «oltre 200 mila i soldati russi morti o feriti dall’inizio della guerra».

(Unioneonline/L)

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