Il 29enne algerino ucciso ieri dopo essere entrato in un commissariato di polizia a Cornellà de Llobregat, in Catalogna, brandendo un coltello e aggredendo gli agenti inneggiando ad Allah, voleva semplicemente suicidarsi.

Non era un attentato terroristico dunque, secondo le autorità spagnole.

Abdel Wahab Taib - questo il nome dell'uomo - aveva recentemente confessato alla propria moglie di essere gay, ed era turbato dall'incompatibilità tra il suo orientamento sessuale e la sua fede nell'Islam. Per questo ha deciso di suicidarsi, e lo ha fatto in un modo quantomeno anomalo.

La moglie, spagnola convertita all'Islam, ha detto agli investigatori che Taib non aveva mostrato alcun segnale di radicalizzazione. L'avvocato dell'algerino ha invece riferito che la coppia aveva firmato da poco i documenti per il divorzio e ha escluso il movente terroristico.

"Ci eravamo appena separati, lui mi aveva rivelato la sua omosessualità e mi aveva detto che era molto preoccupato di come questo potesse conciliarsi con la religione musulmana", ha raccontato la moglie agli inquirenti. "Pensiamo che questo lo abbia portato alla confusione e a un tentativo di suicidio. C'è chi lo fa lanciandosi da un ponte, lui ha optato per questo metodo", ha spiegato una fonte investigativa che esclude così ogni possibile movente jihadista.

Quanto alla dinamica, l'uomo ha suonato il campanello regolarmente. Quando gli agenti lo hanno fatot entrare nel commissariato ha estratto un coltello e - urlando 'Allahu Akbar' - si è scagliato contro gli agenti. "La poliziotta non ha potuto fare altro che utilizzare la sua pistola per salvare la propria vita".

(Unioneonline/L)

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