Continuano le polemiche tra Mosca e Londra sul caso dell'avvelenamento dell'ex spia russa Sergey Skripal e sua figlia Yulia, avvenuto lo scorso 4 marzo a Salisbury.

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov oggi ha criticato i risultati delle analisi effettuate dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) sulla sostanza con cui i due sarebbero entrati in contatto.

L'esponente dell'esecutivo di Mosca, citando i risultati di un esame indipendente condotto da un laboratorio svizzero, sostiene che la sostanza utilizzata "non sia di tipo Novichok" - che peraltro "il rapporto definitivo dell'Opac non menziona" - bensì "il composto chimico BZ, in dotazione di Stati Uniti, Gran Bretagna e alcuni paesi Nato".

"Ci rivolgiamo all'Opac con una domanda, perché le informazioni delle conclusioni degli esperti del laboratorio di Spiez in generale sono state omesse nel documento finale", ha poi chiesto Lavrov in una riunione del Consiglio per la politica estera e difesa.

"Se l'Opac confuterà il fatto stesso dell'utilizzo del laboratorio di Spiez, sarà interessante ascoltare queste spiegazioni", ha aggiunto il ministro degli Esteri.

Intanto le autorità del Regno Unito hanno fatto sapere che nei giorni scorsi Yulia Skripal ha lasciato l'ospedale di Salisbury, mentre il padre sarebbe ancora in "gravi condizionI".

(Unioneonline/F)

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