È iniziata oggi l'udienza finale alla Corte arbitrale dell'Aja sul caso dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i fucilieri della Marina italiana accusati di aver ucciso due pescatori indiani nel 2012 al largo della costa del Kerala, nel sud dell'India.

LA VICENDA - I due marò erano impegnati in una missione di protezione della nave mercantile italiana Enrica Lexie, in acque a rischio di pirateria. Successivamente al doppio omicidio, qualche giorno dopo il fermo, il tribunale di Kollam dispone il loro trasferimento nel carcere ordinario di Trivandrum. Ne escono solo il 30 maggio quando Kerala concede loro a libertà su cauzione di dieci milioni di rupie (143mila euro) stabilendo l'obbligo di firma quotidiano che impedisce di allontanarsi dalla zona di competenza del commissariato locale. Ai due fucilieri viene anche ritirato il passaporto.

IL PERMESSO - Solo a dicembre del 2012, qualche giorno prima di Natale, il governo italiano riesce a ottenere un permesso di due settimane per Latorre e Girone che consente ai giovani di trascorrere le festività nel nostro Paese con l'obbligo di tornare in India alla scadenza del patto. Tornano quindi a casa il 22 dicembre e vengono interrogati dal procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. Il 3 gennaio 2013, alla scadenza del permesso, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone tornano in India per poi rientrare in Italia solo per le elezioni politiche.

BRACCIO DI FERRO - Il 16 dicembre del 2014 arriva il no della Corte Suprema indiana alle istanze presentate dai Marò, anche per quanto riguarda il possibile rientro in Italia di Girone. Dopo mesi di schermaglie politiche e diplomatiche, il governo italiano decide, il 26 giugno del 2015, di attivare la procedura di arbitrato internazionale di fronte all'impossibilità di arrivare a una soluzione negoziale con l'India.

IL RIENTRO DI LATORRE - L'Italia chiede di consentire la permanenza di Latorre in Italia (nel frattempo tornato nel nostro Paese per alcuni problemi di salute) e il rimpatrio di Girone durante l'iter della procedura arbitrale. Il 2 maggio 2016 il Tribunale Arbitrale dispone che anche Girone faccia rientro in Italia fino alla conclusione del procedimento arbitrale.

(Unioneonline/M)
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