È iniziato oggi nella capitale saudita il processo alle 11 persone accusate di essere coinvolte nell'omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista scomparso lo scorso 2 ottobre nell'ambasciata di Riad a Istanbul, in Turchia.

Tra gli indagati, anche il numero 2 dei servizi di intelligence, il generale Ahmed al-Assiri, vicino al principe ereditario Mohammed Bin Salman, che secondo alcuni avversari del regime - tra cui il presidente turco Recep Tayyip Erdogan - avrebbe ordinato il delitto del reporter dissidente.

La procura locale ha richiesto la condanna a morte per cinque degli imputati, come già annunciato nell'incriminazione presentata nei mesi scorsi.

Nei giorni scorsi il caso dell'omicidio del giornalista era finito al centro di una disputa tra Riad e Netflix, con le autorità arabe che hanno esplicitamente richiesto alla piattaforma di eliminare dai suoi contenuti uno show tv - la serie "Patriot Act" - in cui il principe ereditario veniva apertamente criticato in merito alla vicenda Khashoggi.

"Noi sosteniamo con forza la libertà artistica in tutto il mondo", ha fatto sapere la società americana con un comunicato, spiegando di aver però deciso di rimuovere l'episodio dalla programmazione "per rispettare la legge locale".

(Unioneonline/F)
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