Caos in Tunisia.

Dopo una giornata di proteste popolari contro i fallimenti del governo, il sistema e la malagestione della pandemia, il presidente Kais Saied ha annunciato la sospensione del parlamento e il licenziamento del primo ministro Hichem Mechichi.

Molti cittadini si sono riversati nelle strade suonando i clacson delle automobili in segno di giubilo. Poche ore prima, nel 64esimo anniversario della proclamazione della Repubblica tunisina, migliaia di cittadini avevano marciato in diverse città  gridando slogan contro il partito islamico Ennahdha e il premier Mechichi, con la folla a chiedere a gran voce lo "scioglimento del parlamento". 

"La Costituzione non consente lo scioglimento del parlamento, ma permette la sospensione dei suoi lavori", ha affermato il presidente, citando l'articolo 80 che consente tale misura in caso di "pericolo imminente".

Non si tratta di "un colpo di Stato" ma di decisioni costituzionali, ha chiarito Saied: "Chi parla di colpo di Stato dovrebbe leggere la Costituzione o tornare al primo anno di scuola elementare, io sono stato paziente e ho sofferto con il popolo tunisino".

Assumerà ora il potere esecutivo, ha aggiunto, "con l'aiuto" di un governo guidato da un nuovo primo ministro nominato dallo stesso presidente mentre sarà revocata l'immunità ai deputati. Mezzi militari hanno raggiunto e circondato la sede del Parlamento e la sede della televisione nazionale.

(Unioneonline/D)

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