L'Iran continua ad essere scosso dalle feroci e diffuse proteste scaturite a causa del deterioramento della situazione economica nel Paese.

Centinaia di migliaia di persone stanno manifestando in piazza.

Le persone scese in strada hanno chiesto ai proprietari dei negozi di chiudere le loro attività e una folla di dimostranti ha marciato fino alle porte del parlamento di Teheran.

La polizia ha cercato di disperdere la folla facendo massiccio uso di lacrimogeni

Il gran bazaar di Teheran chiuso
Il gran bazaar di Teheran chiuso
Il gran bazaar di Teheran chiuso

Manifestazioni antigovernative erano scoppiate in tutto il Paese lo scorso dicembre e gennaio, ma non avevano toccato la capitale. Ora invece è coinvolto anche il cuore della Repubblica islamica.

Alla base del malcontento, la crisi nera del Rial (la moneta iraniana), il cui valore è sceso ai minimi storici.

Un campanello d'allarme per la stabilità del governo, presieduto da Hassan Rouhani.

Il premier ha definito le dimostrazioni come "frutto della propaganda" posta in essere dai "media stranieri" e dagli Stati Uniti con l'obiettivo di imporre all'Iran pesanti sanzioni.

"Anche nel peggiore dei casi - dice Hassan Rouhani - prometto che saranno forniti i bisogni fondamentali degli iraniani: abbiamo abbastanza zucchero, grano e olio da cucina, abbiamo abbastanza valuta estera da immettere nel mercato".

La crisi iraniana, però, si sta ripercuotendo in tutto il mondo, con il prezzo del petrolio in forte rialzo, dopo l'arrivo delle notizie delle proteste nel Paese.

(Unioneonline/DC)
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