Proseguono senza sosta i negoziati tra governo e forze politiche - e anche quelli interni ai partiti - per cercare di uscire dallo stallo dell'iter per ufficializzare una volta per tutte l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.

Dopo le ripetute bocciature subite in Parlamento dall'intesa trovata fra Theresa May e Bruxelles, affossate anche da esponenti dei conservatori, la premier ha deciso di avviare una trattativa con l'opposizione.

Oggi May ha dunque incontrato a Downing Street il leader dei laburisti Jeremy Corbyn.

"I colloqui sono stati costruttivi ed entrambe le parti hanno mostrato flessibilità e un impegno a porre fine all'attuale incertezza della Brexit", ha spiegato un portavoce della premier, sottolineando che tra i due è stato "concordato un programma di lavoro" che protegga posti di lavoro e sicurezza.

May ha annunciato ieri che intende chiedere un nuovo rinvio della Brexit all'Ue e che vuole trovare un compromesso con Corbyn in modo da evitare un'uscita in scenario di no deal il 12 aprile. Finora May e Corbyn hanno manifestato posizioni diametralmente opposte. May difende l'addio al mercato unico, per porre fine alla libertà di circolazione delle persone, e vuole un'uscita dall\'unione doganale, affinché il Regno Unito abbia la propria politica commerciale. Corbyn invece, dal canto suo, vuole un'unione doganale e ha votato lunedì per la permanenza nel mercato unico".

Intanto, con 312 favorevoli e 311 contrari, la Camera dei Comuni ha approvato l'ordine del giorno che autorizza il dibattito sulla proposta di legge presentata dalla laburista Yvette Cooper e sostenuta da un gruppo bipartisan di deputati. La proposta di legge prevede che, per evitare un no deal, la premier chieda alla Ue una proroga dell'articolo 50.

Ovvero la norma del Trattato di Lisbona secondo cui "ogni Stato membro può decidere, conformemente alle proprie norme costituzionali, di recedere dall'Unione europea", ma secondo modi e tempi concordati.

(Unioneonline/l.f.)
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