"Umiliata", "schiacciata", "persuasiva come una madre che sgrida i suoi bambini perché mangino il cavolo o vadano a letto affamati".

All'indomani della massiccia bocciatura da parte del Parlamento inglese dell'accordo sulla Brexit raggiunto tra Londra e Bruxelles, sono spietati i media inglesi nei confronti della premier inglese Theresa May, sopraffatta - 432 voti sfavorevoli contro 202 favorevoli - da quella che sembra essere la peggiore disfatta politica dagli anni '20 del secolo scorso.

"Non esiste leadership al governo o nell'opposizione che possa tirarci fuori da questo caos - ha scritto l'editorialista del Times Matthew Parris -. May non va bene, non ha una strategia segreta e diabolica, non le importa la verità e dirà qualsiasi cosa per superare un'altra settimana. Non sa cosa fare. Il Parlamento deve riprendere il controllo da una premier zombie, un governo zombie e un'opposizione zombie".

Theresa May (Ansa)
Theresa May (Ansa)
Theresa May (Ansa)

La premier dal canto suo tiene duro e non segue l'esempio del suo predecessore David Cameron, dimissionario dopo la vittoria della Brexit. Con il volto scuro, le pesanti borse sotto gli occhi, lo sguardo che racconta le ultime ore di passione, ha annunciato che non lascerà.

"La Camera ha parlato e il governo ascolterà - ha detto -. È chiaro che la Camera non sostiene questo accordo, ma il voto non ci dice cosa invece la Camera sostenga. Non ci dice come si intenda onorare la decisione presa dal popolo britannico in un referendum".

L'opposizione cavalca l'onda del dissenso, con il laburista Jeremy Corbyn che ha parlato di una "sconfitta catastrofica" e presentato una mozione di sfiducia contro il governo, che si voterà oggi alle 20 italiane e su cui è già partita la discussione alla Camera dei Comuni.

Nuove elezioni, ha detto la May, "sarebbero la peggior cosa che possiamo fare", "aggraverebbero le divisioni mentre abbiamo bisogno di unità, porterebbero caos mentre abbiamo bisogno di certezza: semplicemente, non sono nell'interesse nazionale". Il Parlamento, ha aggiunto, deve "finire il lavoro" sulla Brexit, mentre il voto lo ritarderebbe.

La premier, ha risposto Corbyn, "ha perso il controllo" ed è ormai alla guida di "un governo zombie" che "non può governare" dopo "la storica, umiliante sconfitta".

Manifestanti pro e anti Brexit (Ansa)
Manifestanti pro e anti Brexit (Ansa)
Manifestanti pro e anti Brexit (Ansa)

Se supererà la prova della mozione di sfiducia laburista, May avrà tempo sino a lunedì per presentare il "Piano B". Si trova davanti varie opzioni: impegnarsi per tornare a negoziare a Bruxelles o chiedere un rinvio della data del divorzio. La bocciatura a Westminster apre anche alla possibilità di un no deal, un'uscita senza accordo, scenario temuto soprattutto dagli ambienti economici.

Sul fronte Ue ha commentato il presidente del Consiglio Donald Tusk: "Se un accordo è impossibile e nessuno vuole un no deal - ha twittato - allora alla fine chi avrà il coraggio di dire qual è l'unica soluzione positiva?". Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha invece sottolineato che "il rischio di un ritiro disordinato del Regno Unito è aumentato con il voto" e chiesto "al Regno Unito di chiarire le sue intenzioni non appena possibile. Il tempo è quasi finito".

(Unioneonline/D)

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