Nell'ultimo anno il Brasile, e l'intero pianeta, hanno perso la bellezza di 7900 chilometri quadrati di foresta amazzonica.

Una superficie equivalente a quella di un milione di campi da calcio, quasi cinque volte e mezzo la città di San Paolo.

L'allarme lo ha lanciato Greenpeace, si tratta di una stima realizzata a partire dai dati diffusi dall'Istituto brasiliano di studi geografici relativi al periodo compreso tra luglio 2017 e luglio 2018.

E la situazione, secondo l'organizzazione ambientalista, è destinata a peggiorare se l'attuale presidente Jair Bolsonaro dovesse concretizzare le sue promesse elettorali.

Il leader dell'estrema destra brasiliana vuole modificare alcuni regolamenti sull'ambiente, porre fine alle aree protette e alle terre riservate agli indiani, e ridurre ispezioni e sanzioni contro i crimini ambientali.

Il Brasile aveva fatto registrare una progressiva riduzione della deforestazione fino al 2012, durante il mandato dell'ex presidente Lula.

(Unioneonline/L)
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