Sarebbe un ragazzo di 25 anni iracheno l'uomo arrestato per la triplice esplosione avvenuta ieri sera contro il pullman del Borussia Dortmund, e c'è anche un altro sospettato.

È quello che emerge a poche ore dall'attacco, per cui sono state trovate due lettere di rivendicazione.

La prima con contenuti jihadisti, che accuserebbe la Germania di far parte dello coalizione contro lo Stato islamico. Il documento comincerebbe con "Nel nome di Allah misericordioso".

Poco dopo un altro messaggio, riconducibile stavolta ad ambienti antifascisti.

Le indagini sono ancora aperte ma è certo che si è trattato di un attentato mirato contro la squadra di calcio tedesca. E la Procura parla di "attacco terroristico".

L'ATTENTATO - Gli ordigni utilizzati nell'attacco erano dotati di punte di metallo e capacità esplosiva di oltre 100 metri. Lo ha annunciato la portavoce della procura federale tedesca che sta indagando sul caso, Frauke Kohler, a Karlsruhe. "Possiamo dirci felici che non sia successo di peggio".

LA CRONACA - Il bus stava andando verso lo stadio di Dortmund, già pieno di tifosi per il match di Champions League contro il Monaco.

Nelle deflagrazioni, che secondo la Bild sono state azionate con un comando a distanza, è rimasto ferito a un polso il giocatore spagnolo Marc Bartra, che è stato operato nella notte. Le sue condizioni sono migliorate, la partita di stasera la guarda in tv. Bartra ha pubblicato una foto su Instagram con il braccio fasciato: "Sto molto meglio - ha scritto - grazie a tutti per i messaggi e per il vostro supporto".

Contuso anche un agente che si trovava in moto e stava scortando il messo verso lo stadio.

Gli ordigni sarebbero stati depositati fuori dall'area coperta dalle telecamere dell'hotel in cui alloggiava la squadra, il che ha fatto pensare a un'azione condotta in maniera professionale. Gli inquirenti sarebbero inoltre sulle tracce di un'auto con targa belga.

La partita, che è stata rimandata ieri, si giocherà stasera alle 18,45.

© Riproduzione riservata