"La nostra missione in Afghanistan non è mai stata pensata per costruire una nazione”. E ancora: “I nostri soldati non potevano più morire per l’Afghanistan”. 

Con queste parole Joe Biden ha parlato ufficialmente della crisi afghana, dopo il ritorno al potere dei talebani, che sono riusciti in pochi giorni a riprendere il controllo di tutte le principali città del Paese, compresa la capitale Kabul, in seguito al ritiro delle truppe Usa e Nato, dopo una missione durata 20 anni. 

"La scelta che avevo – ha spiegato il presidente degli Stati Uniti – era proseguire l'accordo negoziato da Donald Trump con i talebani o tornare a combattere". E Biden ha scelto di proseguire sulla strada del disimpegno. 

Nel suo discorso, il numero uno di Washington ha difeso "fermamente" la sua decisione di ritirare le truppe dall'Afghanistan, sostenendo di aver fatto "l'interesse nazionale" Usa e che gli americani "non faranno quello che non fanno gli afghani", ossia combattere e morire per il loro Paese.

"Se necessario però, “gli Usa condurranno azioni antiterroristiche in Afghanistan”. Anche perché proprio la lotta al terrorismo, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, avevano portato all’intervento americano nel Paese, che dava asilo alle menti dell’attacco alla Twin Towers, su tutti Osama bin Laden, leader di Al Qaeda. 

(Unioneonline/l.f.)

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