Dopo un anno e mezzo si è fatta chiarezza sulla morte di Lachlan Foote, giovane musicista di 21 anni morto nel gennaio dello scorso anno dopo aver bevuto un frullato proteico.

Il giovane musicista di Sydney, in Australia, era stato trovato morto dai genitori nel bagno di casa: aveva ingerito la bevanda per "riprendersi" da una sbornia con gli amici.

Le indagini hanno portato ad una conclusione chiara: il decesso si è verificato per l'eccessiva quantità di caffeina presente all'interno della bottiglia. E la famiglia della vittima ha subito lanciato l'appello su Facebook: "Lo facciamo nella speranza di salvare la vita di qualcun altro. Nel liquido c'era una quantità di caffeina equivalente a 50 caffè".

E in effetti anche il 21enne aveva notato qualcosa di strano. Quel giorno, poco prima di morire, aveva scritto sui social "la mia polvere proteica aveva un sapore orribile".

Poi la tragedia. Rimane il mistero su chi gli abbia fornito il prodotto.

(Unioneonline/M)
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