Le sue foto all’interno del Campidoglio con le “corna” da vichingo in testa e la bandiera Usa in mano avevano fatto il giro del mondo. Ed erano diventate uno dei simboli dell’assalto al Congresso di Washington da parte dei fautori di Donald Trump, non rassegnati alla vittoria di Joe Biden alle presidenziali.

Oggi, a dieci mesi di distanza, per Jacob Chansley, detto lo Sciamano, finito sotto processo assieme a molti altri per i fatti di Washington dello scorso 6 gennaio (durante i quali si registrarono anche cinque vittime), è arrivata la condanna: 41 mesi di carcere.

Trentaquattro anni, sostenitore delle teorie complottiste di QAnon, Chansley si era dichiarato colpevole lo scorso settembre. Davanti al giudice aveva ammesso di aver partecipato alla rivolta messa in atto contro uno dei luoghi più sacri della democrazia americana con l’obiettivo di impedire la certificazione della vittoria di Biden e il suo successivo insediamento alla Casa Bianca.

Nei giorni scorsi la stessa pena – 41 mesi – era stata inflitta a Scott Fairlamb, proprietario di

una palestra in New Jersey ed ex combattente di arti marziali miste, condannato anch’egli per aver attaccato il Congresso e per aver aggredito un agente nel corso delle devastazioni. 

(Unioneonline/l.f.)

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