Il maxiprocesso per la morte di 30mila desaparecidos durante la dittatura militare argentina, tra il 1976 e il 1983, si è concluso a Buenos Aires, con la condanna di 48 dei 54 ex militari e civili imputati per crimini contro l'umanità.

Ventinove le condanne all'ergastolo, mentre altri 19 imputati dovranno scontare una pena tra gli 8 e i 25 anni di carcere.

Tra i condannati alla massima pena anche gli ex capitani di Marina Alfredo Astiz, 67enne, noto con il soprannome di "angelo della morte", agente del regime che si infiltrò nei gruppi di attivisti che chiedevano verità sugli uomini scomparsi, Ricardo Cavallo e Jorge "Tigre" Acosta.

Durante il processo, durato cinque anni, sono state ascoltate 789 testimonianze sui casi di torture, rapimenti e uccisioni avvenuti nella scuola meccanica della Marina, l'Esma, dove si stima che furono assassinati 5mila oppositori politici.

Tra i numerosi capi di imputazione contestati agli indagati otto si riferiscono ai cosidetti "voli della morte", durante i quali i militari gettavano in mare vivi i desaparecidos per farne scomparire i corpi.

(Redazione Online/F)

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