Angelina Barini è la prostituta 41enne arrestata a New York con la terribile accusa di aver fornito dosi letali di sostanze stupefacenti ai suoi clienti, e tra questi ci sarebbe anche il nome di Andrea Zamperoni, capo chef italiano di Cipriani Dolci, un rinomato ristorante italiano di Manhattan.

Zamperoni aveva 33 anni e viveva nel Queens. I suoi amici lo hanno visto per l’ultima volta sabato notte, il lunedì successivo hanno avvertito la polizia quando lui non si è recato a lavoro. Il brillante chef italiano è stato trovato morto all’interno dell’ostello Kamway Lodge, nel Queens, poco lontano dalla sua residenza.

Quel posto era ben noto negli ambienti della droga e della prostituzione. Una telefonata anonima alla polizia ha fatto scattare l'allarme. Sin da subito si è parlato di morte sospetta.

La prostituta, come già fatto in passato con altri "clienti", avrebbe somministrato a Zamperoni la potentissima dose per fargli perdere i sensi e poi derubarlo. Sarebbero tre le vittime di questa "pratica" che la polizia avrebbe accertato e il sistema di videosorveglianza degli alberghi non lascia alcun dubbio.

La prima vittima è morta il 4 luglio all'hotel Astoria, nel Queens, a seguito di un potente mix di metanfetamina, cocaina, alcol e fentanyl. Il secondo decesso per overdose risale all'11 luglio in un hotel del Queens. La terza e ultima vittima ad oggi sarebbe lo chef Zamperoni. Nei primi due casi, il sistema di videosorveglianza ha catturato la presenza della donna mentre si accingeva a lasciare la stanza, nel caso di Zamperoni, invece, la donna si trovava proprio all'interno della stanza d'albergo con il corpo privo di vita. La causa della morte non è stata ancora ufficializzata ma si ipotizza che sia avvenuta il 18 agosto proprio a seguito di un'overdose di ecstasy liquida.

È andata davvero così? Il caso è da ritenersi chiuso? Chi o cosa mina la stabilità di un mestiere tanto nobile quanto dispendioso di energie come quello dell'alta cucina?

I PRECEDENTI - Andando a ritroso, viene fuori che sono tanti gli chef morti in circostanze misteriose. Casi avvolti da una fitta cortina di mistero che avvolge ancora prepotentemente le stanze delle cucine in cui lavoravano e arriva dritta nella memoria di chi li conosceva o li stimava.

Che cosa sta succedendo realmente in questo fascinoso mondo pieno di pentole, mestoli, stelle sul petto e barbe bianche? Si tratta di perdite che rappresentano ancora oggi un dolore incolmabile, sia per le famiglie coinvolte, sia per tutti coloro che rimangono ancora oggi affascinati dall’infinito universo di sapori e colori che l’alta cucina riesce a creare.

La più recente riguarda la morte dello chef Luciano Zazzeri, che nel 2006 aveva ottenuto una Stella Michelin per il suo amatissimo ristorante "La Pineta" a Marina di Bibbona, a Livorno. E poi come non citare la morte, nel giugno 2018, del 29enne Alessandro Narducci avvenuta in un incidente stradale sul Lungotevere della Vittoria, zona Prati. Sempre nello stesso mese, ma in Francia, il mondo dell'alta cucina perde il grande Anthony Bourdain, chef di fama internazionale.

Benoit Violier era invece uno chef franco-svizzero che portava con fierezza le sue tre stelle Michelin, ottenute con la fatica e il sudore dell’esperienza maturata sul campo. Era il proprietario dell’Hotel de Ville di Crissier in Svizzera e gli esperti della rivista "La Liste" lo avevano classificato "miglior chef del mondo". Nel febbraio 2016 si è tolto la vita all’interno della sua proprietà di Crissier, nel Canton Vaud, in Svizzera, con un colpo di arma da fuoco. Un fatto tragico che ha ricordato a tutti la tragica morte di Bernard Loiseau, avvenuta il 24 febbraio 2003 con un colpo di fucile. Loiseau è stato il primo chef francese ad aver quotato la sua società in borsa.

Nell'ottobre dello stesso anno si toglie la vita anche Pierre Jaubert, cuoco e titolare dell’Hotel de Bourdeaux a Pons. Philippe Rochat, chef pluristellato, muore a seguito di un malore l’8 luglio del 2015, a 61 anni. Dal 1996 al 2012, aveva diretto l’Hotel de Ville Crissier, la stessa struttura di cui era titolare lo chef Violier. Rochat si era ritirato nel 2012 e aveva affidato il suo ristorante al collega Violier.

Luci e ombre anche in America: nel 2015 muore a Chicago lo chef Homaro Cantu, trovato impiccato all’interno del locale che stava restaurando.

Angelo Barraco
© Riproduzione riservata