Preoccupano le condizioni di salute di Alexei Navalny, l’oppositore russo che in carcere sta effettuando uno sciopero della fame da ormai due settimane. "Sta morendo, è una questione di giorni" è l’allarme lanciato dalla sua portavoce, Kira Yarmish.

In cella nella colonia penale di Pokrov, si teme che il suo fisico già duramente provato dalle conseguenze dell’avvelenamento non riesca a superare questa ennesima prova.

Il suo medico, Anastasia Vasilyeva, non ha potuto visitarlo in quanto esiste il divieto specifico per i dottori esterni al carcere ma dagli esami che ha consultato ha spiegato che Navalny "ha livelli critici di potassio nel sangue, i reni stanno entrando in sofferenza, rischia in ogni momento l'arresto cardiaco, deve essere ricoverato in terapia intensiva".

In una lettera inviata alla moglie, l’oppositore ha fatto cenno a una "alimentazione coatta" che sarebbe stata programmata con l’uso della forza, eventualmente anche con l’uso della camicia di forza.

L’Economist intanto ha pubblicato una lettera aperta in sostegno di Navalny indirizzata a Vladimir Putin. Nella missiva, 80 personalità note a livello globale hanno chiesto che venga consentita la visita da parte di un medico di sua fiducia.

(Unioneonline/s.s.)
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