Alexei Navalny «è stato ucciso con un pugno al cuore». Lo scrive il Times che cita Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulagu.net, secondo il quale il leader dell’opposizione russa è stato eliminato con una tecnica degli agenti delle forze speciali dell'ex Kgb, dopo essere stato esposto a condizioni di congelamento per diverse ore.

Per Osechkin, che riferisce la versione di una fonte che lavora nella colonia penale artica dove Navalny è morto venerdì, i lividi trovati sul corpo sono compatibili con la tecnica del "pugno unico". Prima della sua morte, il 47enne era stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza all'aperto in uno spazio di isolamento dove la temperatura poteva scendere fino a -27 gradi. Di norma i detenuti non vengono tenuti all'aperto per più di un'ora.

Intanto il prossimo mese un tribunale dell'estremo nord russo esaminerà la denuncia presentata dalla madre di Navalny, alla quale viene impedito di vedere il corpo del figlio. Lyudmila Navalnaya, dicono i suoi collaboratori, ha raggiunto la remota prigione IK-3 dove suo figlio è morto, ma da sabato, quando è arrivata, le è stato impedito di vedere la salma. Secondo l'agenzia di stampa Tass, la corte ha ricevuto una denuncia per "atti illegali" e l'udienza si svolgerà a porte chiuse. Il tribunale della città artica di Salekhard esaminerà il caso il 4 marzo, riferiscono i collaboratori.

(Unioneonline/s.s.)

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