«Mi faccia vedere mio figlio, mi venga immediatamente consegnato il suo corpo».

Lo chiede a Vladimir Putin Lyudmilla, madre di Alexei Navalny, che ha diffuso un video lanciando un appello al presidente russo.

La madre di Navalny parla all’aperto, sotto la neve, davanti alla colonia penale IK-3 dove è morto il dissidente lo scorso 16 febbraio: «Per il quinto giorno non lo vedo, non mi danno il suo corpo e non mi dicono dove si trova. Mi rivolgo a lei, Vladimir Putin, la soluzione del problema dipende solo da lei. Mi faccia finalmente vedere mio figlio. Chiedo che il corpo di Alexei venga immediatamente consegnato in modo che io possa seppellirlo umanamente».

Il video si chiude con l'inquadratura della cupola di una chiesa su cui si erge una croce. Il responsabile della fondazione anti-corruzione di Navalny, Ivan Zhdanov, ha sottolineato che contemporaneamente è stato presentato a Putin un appello scritto.

Il Cremlino ha intanto risposto alle accuse di Yulia Navalnaya, moglie del dissidente che ieri aveva puntato il dito contro Putin, dicendo che il marito è stato avvelenato.

«Accuse infondate e rozze contro il Capo dello Stato», ha detto il portavoce Dmitri Peskov, precisando che Putin «non ha visto quel filmato».

«Non mi importa di come l’addetto stampa di un assassino commenta le mie parole», la controreplica di Navalnaya, che ha chiesto all’Ue di non riconoscere l’esito delle presidenziali che si svolgeranno a marzo e alle quali Putin si ripresenta per un quinto mandato.

La Russia ha inoltre inserito nella lista dei ricercati anche il fratello di Navalny, Oleg. Le accuse nei suoi confronti non sono specificate sui documenti del ministero, secondo la Tass. Nel 2014 i fratelli Navalny furono condannati a tre anni e mezzo per “frode” di natura politica in un processo bocciato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Allora ad Alexey Navalny fu concessa la sospensione condizionale della pena, ma suo fratello Oleg finì in carcere. Le autorità russe usarono però proprio quella sentenza per arrestare Alexey Navalny al suo ritorno a Mosca nel gennaio del 2021: il dissidente era stato curato a Berlino per un avvelenamento per il quale si sospettano i servizi segreti russi, e la procura lo accusò di aver violato i termini della condizionale.

Oleg Navalny nel febbraio del 2022 è stato poi condannato in contumacia a un anno di reclusione con l'accusa di aver incitato a scendere in piazza contro l'arresto di suo fratello

(Unioneonline/L)

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