Stop ai Boeing 737 Max. La decisione è stata presa da Etiopia e Cina all'indomani dell'incidente aereo in cui hanno perso la vita 157 persone, tra le quali anche otto italiani.

Il velivolo della Ethiopian Airlines era appena decollato da Addis Abeba in direzione Nairobi quando, per circostanze da accertare, si è schiantato al suolo.

"Anche se non conosciamo ancora la causa dell'incidente, abbiamo dovuto decidere di lasciare a terra questi aerei come misura di sicurezza in più", si legge in una nota della compagnia.

La stessa decisione è stata annunciata dall'Autorità per l'aviazione civile in Cina (CAAC).

I Boeing 737 Max viaggiano con Air China, China Eastern Airlines e China Southern Airlines.

Intanto proseguono i rilievi per definire le circostanze dello schianto. Secondo le prime informazioni l'aereo era stato sottoposto all'ultimo controllo i 4 febbraio scorso.

In cabina di comando c'era Yared Getachew, un uomo con una grande esperienza e oltre 8mila ore di volo alle spalle. Al suo fianco il primo ufficiale Ahmned Nur Mohammond, con 200 ore di volo.

Dopo il decollo, il pilota ha comunicato di aver bisogno di assistenza e ha chiesto alla torre di controllo di rientrare in pista. Ed è quello che stava facendo dopo aver ottenuto l'autorizzazione.

IL CASO SARDEGNA - La richiesta del blocco dei Boein arriva anche dal Codacons in Italia: "Considerato il precedente incidente del tutto analogo avvenuto in Indonesia e le notizie circolanti circa la mancanza di formazione dei piloti sul software che corregge le operazioni di volo - si legge in una nota a firma del presidente Carlo Rienzi -, devono essere adottati immediati provvedimenti a tutela della sicurezza del trasporto aereo".

"Per tale motivo - prosegue il comunicato - presentiamo oggi una diffida urgente ad Enac in cui si chiede di bloccare in modo categorico tutti i decolli dei BOEING 737 MAX dagli scali italiani e di avviare verifiche urgenti circa la formazione dei piloti, con particolare riferimento alla compagnia Air Italy – con sede a Olbia - che avrebbe già nella propria flotta il modello di velivolo protagonista dell’incidente, e ne avrebbe ordinati un totale di 20".

Sulla tragedia anche la Procura di Roma ha aperto un'indagine.

IN BORSA - Intanto in Borsa il titolo della multinazionale del settore aerospaziale, che in apertura aveva segnato una flessione di circa l'11%, ora cede il 6,52% a 395,27 dollari. Solo la scorsa settimana un'azione della compagnia aerea superava i 422 dollari.

A pesare sul titolo - quotato anche a Francoforte dove ha chiuso con una flessione del 6,45% a 350,25 euro - è l'ipotesi che alla base dell'incidente possa esserci un errore di fabbricazione del velivolo, già di recente protagonista di un altro incidente mortale in Indonesia.

(Unioneonline/s.s.)

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LE VITTIME ITALIANE, CHI ERANO:

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