L'archeologo, l'assessore, i volontari: chi erano i connazionali a bordo del Boeing
Tra le vittime anche la moglie dell'archeologo palermitanoNon ci sono sopravvissuti tra le 157 persone - 149 passeggeri e otto membri dell'equipaggio - che si trovavano a bordo del Boeing 737 della Ethiopian Airlines precipitato questa mattina mentre era appena decollato da Addis Abeba e diretto a Nairobi.
Tra le vittime - di 33 nazionalità diverse - anche otto italiani.
Tra loro l'assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa.
Era legato a una ong e stava raggiungendo Nairobi per un progetto dell'Unesco.
Anche tre volontari di una onlus di Bergamo - due uomini e una donna - tra le persone morte della tragedia.
Si tratta di Matteo Ravasio, Carlo Spini e Gabriella Vigiani.
Spini, medico di 75 anni e presidente di Africa Tremila, da molti anni si recava in Africa per concretizzare alcuni dei più importanti progetti dell'associazione.
Con lui sull'aereo c'erano anche la moglie, infermiera in pensione.
La coppia viveva a San Sepolcro, in provincia di Arezzo.
Ravasio, commercialista, invece, era il tesoriere della ong.
Tra le vittime della tragedia aerea, c'è anche Paolo Dieci, residente a Roma e a capo di Link 2007, associazione di coordinamento che raggruppa le più importanti ong italiane.
Infine, hanno perso la vita anche Pilar Buzzetti, romana di 30 anni che lavorava per il World Food Programme delle Nazioni Unite, Virginia Chimenti e Rosemary Mumbi.
L'aereo è precipitato sei minuti dopo il decollo, a una cinquantina di chilometri a sud della capitale etiope.
(Unioneonline/F)