Esattamente vent’anni fa - l’11 marzo 2004 – il terrorismo islamista colpiva al cuore la Spagna. 

In una manciata di minuti, tra le 7.39 e le 7.42, dieci bombe esplosero su quattro treni in tre stazioni ferroviarie di Madrid: Atocha, El Pozo e Santa Eugenia. Morirono 191 persone e i feriti furono 2mila, un numero così esorbitante che fu indispensabile costruire un ospedale da campo nella struttura sportiva Daoiz Y Velarde.

Fu il più grave attacco ai civili all'interno dell'Unione europea dalla seconda guerra mondiale, insieme agli attentati di Parigi del 13 novembre 2015.

Dopo controverse e lunghe indagini, che in un primo momento si concentrarono sugli indipendentisti baschi dell’Eta, i responsabili sono stati identificati in un gruppo di estremisti di ispirazione jihadista ma non direttamente collegati ad al Qaeda.

Nel 2007 il tribunale di Madrid ha condannato ventuno dei 28 imputati. I marocchini Jamal Zougam e Otman El Gnaoui, ritenuti gli autori materiali dell'attentato, sono stati condannati a più di 40.000 anni di prigione. Josè Emilio Suarez Trashorras, complice per aver fornito gli esplosivi provenienti da una miniera, è stato condannato a 35.000 anni di carcere.

(Unioneonline)

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