A un anno dell'enorme manifestazione contro la contestata proposta di legge che avrebbe consentito l'estradizione di sospetti verso la Cina e che è stata poi congelata, torna la protesta a Hong Kong.

In centinaia hanno manifestato nei mall, con l'obiettivo di "Liberare Hong Kong: la rivoluzione dei nostri tempi", come si legge negli slogan riportati dal South China Morning Post.

La protesta ha interessato almeno quattro grandi mall della città, con in prima fila giovani studenti delle scuole superiori ma anche impiegati di mezza età dell'ex colonia britannica dove - per le misure anti-coronavirus - restano vietati fino al 18 giugno i raduni con più di otto persone.

"Non riusciamo a respirare, liberate Hong Kong!": questo lo slogan esposto da un manifestante, secondo la cronaca dell'agenzia Dpa che parla di manifestazione pacifica a Central, dove non mancano i riferimenti alle proteste innescate dall'uccisione dell'afroamericano George Floyd durante un fermo di polizia a Minneapolis.

"Siamo la gente di Hong Kong, dovremmo essere liberi - ha detto una donna parlando con un microfono - Oggi siamo venuti qui per dire al mondo che non abbiamo paura".

Un anno dopo la legge sull'estradizione le tensioni sono alle stelle per la legge sulla "sicurezza nazionale" che Pechino è determinata a imporre all'ex colonia britannica. Una coalizione di oltre 20 sindacati e un gruppo di studenti hanno annunciato l'intenzione di organizzare per domenica un referendum su un possibile sciopero. Un'assurdità per la governatrice Carrie Lam, che oggi ha lanciato il suo monito: "Hong Kong non può sopportare un tale caos".

(Unioneonline/v.l.)
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