E' previsto per venerdì l'incontro in Procura tra il premier Giuseppe Conte e i pm di Bergamo nell'ambito dell'inchiesta sulla mancata istituzione della zona rossa ad Alzano e Nembro, i due comuni che ai primi di marzo erano i più colpiti di tutta Italia dall'epidemia di coronavirus.

Lo ha confermato il presidente del Consiglio in un punto stampa davanti a Palazzo Chigi. Saranno sentiti anche i ministri della Salute Roberto Speranza e dell'Interno Luciana Lamorgese.

"Le cose che dirò al pm - ha detto ai giornalisti - le dirò al pm e non posso anticiparle: riferirò doverosamente tutti i fatti di mia conoscenza. Non sono affatto preoccupato, non è arroganza, non è sicumera. Non commento le parole del procuratore: ci confronteremo venerdì, in piena serenità".

"Tutte le indagini e le inchieste - ha aggiunto - ben vengano: i cittadini hanno diritto di conoscere e noi di rispondere in tutte le sedi istituzionali. Il mio è un atteggiamento sereno di chi ha agito in scienza e coscienza: abbiamo cercato di fare tutto il possibile".

Il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota qualche settimana fa si era sbilanciata dicendo pubblicamente che isolare i due centri della Valseriana, da quel che risultava, avrebbe dovuto essere "una decisione governativa". Una frase che ha fatto subito ipotizzare la mossa di sentire il capo dell'esecutivo, i due ministri e i tecnici, tra i protagonisti della gestione dell'emergenza.

Il primo ad essere sentito oggi è stato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, come persona informata dei fatti non solo sulla mancata zona rossa ma in generale sull'epidemia di Covid in Lombardia. Toccherà poi al consulente del governo Walter Ricciardi e forse qualche altro tecnico. Dopo la versione degli esperti, che in questi mesi hanno lavorato in prima linea con l'esecutivo, dovrebbe essere la volta di Speranza e Lamorgese. L'ultima audizione, prevista dunque per dopodomani, è quella di Conte che, peraltro, ai primi di aprile aveva fatto notare che il "governatore della Lombardia poteva assumere ordinanze più restrittive" e che non gli è stato "impedito di farlo, lo hanno fatto altri governatori. Non voglio imputare o scaricare responsabilità".

(Unioneonline/D)

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