Quando è andata ad aprire il suo negozio - un "love shop" a Miramare di Rimini - sugli infissi, sulla serranda e sulla vetrina, dedicata al Summer Pride in programma sabato nella città romagnola, ha scoperto che qualcuno, nella notte, aveva lasciato scritte omofobe, insultando i gay.

Così ha scritto un post su Facebook, corredato dalle foto degli imbrattamenti per stigmatizzare quanto accaduto.

Le scritte offensive, tra cui quella che recita "Fr**i porci", "indignano a livello morale, sono cose che lasciano sgomenti: le scritte non erano rivolte a noi personalmente. Sabato c'è il 'Summer Pride', ho allestito la vetrina con manichini vestiti a tema arcobaleno con indosso un costume, una minigonna di pailettes e bandierine del Pride. Sembrava una vetrina di un negozio di abbigliamento. Abbiamo fatto una scelta più ideologica che commerciale", ha dichiarato la titolare.

Secondo quanto raccontato dalla negoziante, "una signora che alloggia in un residence qui davanti mi ha raccontato che ieri notte, tra l'una e l'una e mezza ha notato un uomo abbastanza robusto, con una felpa scura con cappuccio, che ha fatto avanti e indietro davanti al mio negozio. Ora le scritte le abbiamo cancellate".

In un passaggio del suo post su Facebook, la negoziante ha scritto di interpretare il gesto "come un rumorosissimo campanello di allarme per i tempi in cui stiamo vivendo. E una ottima risposta a chi chiede che bisogno ci sia di fare il Gay Pride. Il bisogno è questo. Io lo trovo un fatto gravissimo, non tanto per l'imbrattamento in sé ma per la valenza ideologica".

(Unioneonline/F)
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