Dopo il sequestro del telefonino di Leonardo Apache La Russa, il figlio del presidente del Senato denunciato da una 22enne per violenza sessuale, l’inchiesta della Procura di Milano entra in una fase delicata.

Nei prossimi giorni verrà effettuata la copia forense dello smartphone, fuori da ogni accertamento invece la sim, perché intestata allo studio legale dell’ex ministro. Se servirà, la Procura dovrà chiedere l'autorizzazione al Senato come prevede l'articolo 68 della Costituzione, che sancisce l'immunità parlamentare per chi è eletto alla Camera e a Palazzo Madama.

Ed è proprio sull'immunità parlamentare che Stefano Benvenuto, l'avvocato della ragazza, chiede di fare particolare attenzione, per evitare il rischio di non poter utilizzare elementi che saranno eventualmente trovati. «Confido - ha detto - che ogni passo venga compiuto in rispetto anche all'art 68 della Carta costituzionale laddove viene imposta una specifica autorizzazione alla Camera al fine di procedere ad eventuali sequestri attinenti comunicazioni, conversazioni riguardanti membri del Parlamento». «Ciò lo evidenzio - ha aggiunto - solamente affinché venga fugato qualunque rischio di inutilizzabilità nel processo di merito. Confido certamente nel costante operato della magistratura».

Un invito quindi alla cautela.

Per ricostruire i fatti, una volta fatta la copia forense del cellulare di Leonardo, si deciderà di comune accordo con le parti come procedere definendo delle parole chiave per le ricerche da eseguire sul telefono.

(Unioneonline/s.s.)

© Riproduzione riservata