A Ventimiglia il sindaco leghista Flavio Di Muro ha istituito un servizio di vigilanza privata all’ingresso del cimitero per impedire ai tanti migranti accampati in quella zona del comune di frontiera di usare i bagni e l’acqua delle fontanelle.

Un provvedimento che ha sollevato un’ondata di critiche, tra cui quella di Michela Murgia.

«In Italia sotto un regime fascista un essere umano non ha neanche la dignità di un topo», è la story sui social della scrittrice sarda. Che continua, rivolgendosi ai vigilantes: «Tu fiero di te, petto in fuori e pancia in dentro, come li guardi stasera i tuoi figli a letto puliti dopo la doccia? È per questo tipo di azioni che ti decoreranno la divisa con le medaglie? Abbiate vergogna».

Dura la replica del sindaco Di Muro: «La invito a venire a Ventimiglia, a vedere quel che succede e a toccare con mano quel che i miei concittadini sono costretti a vivere ogni giorno. E glielo dico nel pieno rispetto di quel che lei affronta ogni giorno. I ventimigliesi sono accoglienti ma esasperati dal comportamento maleducato e irrispettoso di chi profana anche luoghi sacri e - soprattutto - da chi pontifica senza aver mai vissuto situazioni del genere».

«A tutti noi – conclude - piacerebbe vivere nella nobile campagna del Chianti o in una via riservata dei Parioli. Chi vive la nostra realtà ogni giorno merita rispetto e attenzione. Lo stesso che le auguro per superare le difficoltà che sta affrontando. Venga a trovarci, Michela, potrebbe scoprire che la realtà è ben diversa dalla finzione narrativa che qualcuno descrive».

(Unioneonline/L)

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