Con le sue dichiarazioni, per la prima volta si parla ufficialmente di uno scenario bellico alla base della tragedia di Ustica.

Dell'incidente al Dc 9, precipitato in mare la sera del 27 giugno 1980, è tornato a parlare Brian Sandlin, che in quel periodo era imbarcato sulla Saratoga, la nave che gli Stati Uniti avevano destinato al pattugliamento del Mediterraneo.

Ieri sera, durante "Atlantide", la trasmissione su La7, ha raccontato che in quelle ore si trovava nella plancia della nave, a poche miglia dal golfo di Napoli; da lì ha visto il rientro di due Phantom scarichi.

Sarebbero stati quelli gli aerei utilizzati per abbattere i due Mig libici in volo sulla stessa rotta del Dc 9.

"Era quella la ragione per cui eravamo salpati: mettere alla prova la Libia", ha detto Sandlin. Che ha poi aggiunto: "Eravamo coinvolti in un’operazione Nato e affiancati da una portaerei britannica e da una francese".

Il capitano Flatley - è la spiegazione - ci informò che durante le nostre operazioni di volo due Mig libici ci erano venuti incontro in assetto aggressivo e avevamo dovuto abbatterli".

Nessuna bomba a bordo dell'aereo italiano, chiarisce l'ex marinaio, che ricorda anche come in plancia ci fosse un silenzio assoluto e gli ufficiali scambiassero pochissime parole tra loro, in un clima tesissimo, come se fosse stato commesso un grave errore. Forse l'abbattimento di un aereo civile?

Parla solo ora perché ha sempre avuto paura, ma dice che la sua versione è la ricostruzione più corretta: quella sera i radar della Saratoga non erano spenti, come sostiene il Pentagono, il quale aveva specificato la necessità di non disturbare le frequenze tv italiane. "Una nave di quel tipo non poteva spegnere i radar", ha concluso Sandlin.

(Unioneonline/s.s.)

LA STRANA MORTE DEL RADARISTA SARDO:

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