Urbanistica, inchiesta-choc a Milano: chiesti 6 arresti, il sindaco Sala tra gli indagati
Valanga giudiziaria su Palazzo Marino, la stretta della Procura su un sistema di “speculazione edilizia selvaggia”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da un piccolo caso, un palazzo tirato su dentro un cortile, venuto a galla quasi tre anni fa, fino all'ultimo passo di una valanga giudiziaria che ha travolto Palazzo Marino a Milano e promette anche ulteriori sviluppi.
La morsa stretta dalla Procura su un "sistema" di "speculazione edilizia selvaggia", rimasto "indisturbato" per anni cambiando lo skyline della città, inchiesta già ribattezzata “mattone gate”, ha portato ieri alla richiesta di arresto per un assessore del Comune con accuse di concorso in corruzione, falso e induzione indebita. Per Giancarlo Tancredi, fino al 2021 dirigente comunale che già "si era trovato a decidere su interventi cruciali" sul fronte immobiliare e poi assessore alla Rigenerazione urbana, i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici hanno chiesto i domiciliari perché avrebbe dimostrato un "asservimento sistemico" a "società e gruppi finanziari".
Un salto di qualità in questa nuova tranche delle inchieste sull'urbanistica, col quale il pool dell'aggiunta Tiziana Siciliano è arrivato a chiedere i domiciliari pure per un big del nuovo panorama dei costruttori, Manfredi Catella, fondatore e Ceo di Coima.
In più, richieste di carcere per Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione paesaggio fino ad aprile e definito dagli inquirenti "faccendiere" e "lobbista", per Alessandro Scandurra, anche lui componente della Commissione, e ancora per l'immobiliarista Andrea Bezziccheri di Bluestone e Federico Pella, manager e socio della società di ingegneria J+S.
Fra gli altri indagati anche l’archistar Stefano Boeri ma soprattutto il sindaco di Milano, Beppe Sala. Le ipotesi di reato per il primo cittadino sono di false dichiarazioni su qualità proprie o di altre persone relativamente alla nomina del presidente della Commissione per il paesaggio del Comune, Giuseppe Marinoni, e di induzione indebita a dare o a promettere utilità intorno al progetto del 'Pirellino' dell'architetto Stefano Boeri e dell'imprenditore Manfredi Catella, presidente del gruppo Coima.
Sala, intanto, ha fatto presente che "l'Amministrazione non si riconosce nella lettura che viene riportata". E che Tancredi "si sta confrontando con i suoi legali prima di assumere qualunque iniziativa".
LA RICOSTRUZIONE – Il sistema "deviato" si sarebbe basato su "varianti" ai piani regolatori, camuffate, secondo i pm, con l'interesse pubblico con richiami "all'edilizia residenziale sociale", per aumentare volumetrie e altezze a vantaggio delle imprese. Tancredi sarebbe stato la "copertura" politica di Marinoni, nel "patto corruttivo", per realizzare questo "Piano di governo del territorio (Pgt) ombra". E quest'ultimo avrebbe incassato, coinvolgendo nel meccanismo società immobiliari e studi, "alte parcelle" dalla J+S di Pella. Mentre Scandurra sarebbe arrivato a prendere anche fino a 2,5 milioni di euro.
Nelle centinaia di pagine di atti - tranche seguita all'arresto di marzo di Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione Paesaggio e che avrebbe pure preso parte alla stesura della "Salva Milano" per bloccare le indagini - sono riportate le vicende relative ai numerosi interventi nel mirino: dai Bastioni di Porta Nuova fino agli scali ferroviari di Porta Romana, ossia lo "studentato post Villaggio Olimpico", e al progetto dell'ex Pirellino-Torre Botanica. Su quest'ultimo fronte, per arrivare al parere favorevole dalla Commissione, Boeri avrebbe parlato anche con Sala usando toni in una chat - dicono i pm - "molto risoluti e di comando".
Sulle sei richieste di arresti dovrà decidere il gip Mattia Fiorentini (che ha già escluso i pericoli di fuga e inquinamento probatorio), dopo gli interrogatori preventivi del 23 luglio.
(Unioneonline)