La Procura di Milano ha chiesto sei arresti, tra cui quello di Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune, in uno dei filoni dell'inchiesta sulla gestione dell'urbanistica. I pm hanno proposto per Tancredi e un imprenditore i domiciliari, mentre per un ex presidente e un membro della commissione paesaggio e altri due costruttori, il carcere. Le accuse a vario titolo sono corruzione e falso. Oggi, oltre a perquisizioni e acquisizioni, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf sta notificando agli indagati, tra cui l'imprenditore Manfredi Catella, la convocazione per gli interrogatori preventivi dal gip. Tra gli indagati anche Stefano Boeri, l'archistar noto in tutto il mondo per il Bosco Verticale.

Il gip Mattia Fiorentini, in base agli esiti degli interrogatori di garanzia, deciderà se accogliere le richieste della Procura o se rimodularle. A uno degli indagati al momento gli investigatori non sono riusciti a notificare l'atto. Il filone di indagine che riguarda Tancredi, Catella, presidente di Coima, e anche Andrea Bezziccheri di Bluestone, fa seguito a quello per cui lo scorso marzo è finito agli arresti domiciliari Giovanni Oggioni, architetto ed ex vice presidente della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino, ritenuto il presunto «grande manovratore» di un «sistema» di «speculazione edilizia selvaggia» a favore degli interessi dei costruttori.

Sempre quattro mesi fa è stata disposta la misura interdittiva della sospensione dalla professione e dai pubblici uffici per un anno per Marco Cerri, architetto progettista ed ex componente sempre della Commissione paesaggio. Secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, e per l'aggiunto Tiziana Siciliano, Oggioni - che avrebbe pure partecipato alla stesura degli emendamenti della legge Salva Milano, per bloccare le indagini sull'urbanistica, e si sarebbe mosso per farli arrivare, tramite Cerri, in Parlamento, attivando canali politici - avrebbe favorito pratiche edilizie in cambio di utilità. Per far passare in Commissione alcuni progetti della società Abitare In, avrebbe ottenuto l'assunzione nella società della figlia, anche lei architetto, con contratti tra il 2020 e il 2023 per oltre 124mila euro. Ciò sarebbe avvenuto senza una dichiarazione di conflitto di interesse, cosa che gli è costata l'accusa di falso.

In secondo luogo Oggioni, che è stato anche dirigente dello Sportello unico per l'edilizia (Sue), tra febbraio 2022 e novembre 2024 avrebbe avuto un contratto di consulenza da Assimpredil Ance, associazione dei costruttori, per oltre 178mila euro. Per questo avrebbe condizionato l'attività amministrativa di una serie di pratiche edilizie delle imprese associate, undici in totale. Alla luce di questa ricostruzione le due società sono indagate mentre il professionista risponde di corruzione. A cui si aggiungono il depistaggio e altri falsi su vari progetti immobiliari già finiti al centro delle inchieste milanesi sull'urbanistica, perché spesso fatti passare per ristrutturazioni in violazione di legge senza i necessari piani attuativi. 

(Unioneonline)

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