Condannato dopo 34 anni.

Dovrà scontare la pena dell'ergastolo Fabrizio Dante, imputato nell'udienza del processo sull'omicidio dell'agente scelto della Polizia Stradale Giovanni Di Leonardo.

Lo ha deciso la Prima Sezione della Corte d'Assise del Tribunale di Roma.

I fatti risalgono al primo maggio 1985, quando - all'altezza del Km 24,800 dell'autostrada Roma-L'Aquila - l'equipaggio dell'autoradio del Distaccamento Autostradale 'Roma Est', composto dalla vittima, capo pattuglia, e dall'autista, l'agente P.T., venne attirata dalla presenza sulla carreggiata di una Golf ferma con il cofano motore sollevato.

Poco distante dall'auto due persone che, alla vista della pattuglia, fecero cenno agli agenti come per chiedere soccorso.

Secondo la ricostruzione degli investigatori della Digos, appena l'auto della Polizia si fermò, una terza persona - sbucata improvvisamente sul lato destro della vettura di servizio - fece fuoco sul capo pattuglia con un arma di grosso calibro, mentre uno dei complici esplose un colpo contro l'autista, che venne deviato dalla cerniera della giubba d'ordinanza.

Entrambi gli agenti vennero tirati fuori a forza dalla vettura, immobilizzati con le manette in loro dotazione e quindi fatti rotolare nella scarpata adiacente la carreggiata; gli assalitori si dileguarono con la Golf rubando le armi dei due poliziotti e la volante, quest'ultima poi abbandonata in una galleria poco distante. L'autista, risalito in strada, riuscì a dare l'allarme.

L'agente scelto Di Leonardo, che aveva richiesto di svolgere quel turno di servizio per poter festeggiare il secondo compleanno della figlia, che ricorreva proprio quel giorno, morì poche ore dopo all'ospedale di Tivoli per le ferite riportate.

(Unioneonline/F)
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