Uccise l'ex fidanzata incinta, in Appello confermata la condanna a 30 anni
Mihail Savciuc, 20enne di origini moldave, ha nascosto il corpo della ragazza in un boscoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha ucciso l'ex compagna, incinta al settimo mese, perché lei non voleva interrompere la sua gravidanza.
I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Venezia hanno confermato la condanna di primo grado a 30 anni di carcere per Mihail Savciuc, 20enne di origini moldave, colpevole dell'omicidio dell'ex compagna, la coetanea Irina Bacal.
Al giovane non è stato concesso alcuno sconto di pena.
I fatti risalgono al 19 marzo dell'anno, quando la vittima - che non voleva abortire nonostante le pressioni dell'ex ragazzo, che aveva una nuova relazione - venne colpita in testa con una pietra e poi strangolata.
Il cadavere venne poi nascosto in un fosso in un bosco sulle colline di Menzana, tra Vittorio Veneto e Conegliano Veneto.
Savciuc confessò poi il delitto pochi giorni dopo.
I legali del giovane hanno già annunciato che ricorreranno in Cassazione.
(Unioneonline/F)