La Corte D'Assise di Monza ha accolto l'istanza di applicazione di giustizia riparativa per Lorenzo D'Errico, il 38 anni finito in carcere per aver ucciso a martellate il padre 65enne Carmine, due anni fa, nell'abitazione di famiglia di Cusano Milanino e aver poi bruciato il corpo in un'area dismessa a Cerro Maggiore, altro Comune del Milanese.

Per l’uomo, dunque, processo sospeso, con concomitante avvio di un “percorso di riabilitazione e recupero” che verrà sostenuto in un centro di Milano e che comporterà una significativa riduzione della pena.

«Ha già iniziato in carcere a Pavia un percorso con uno psicologo», ha spiegato l'avvocato Luigi Chirieleison, difensore di D'Errico con la collega Romana Perin. Inoltre, aggiunge, il legale, «ha confessato sia prima che durante il dibattimento e questo sicuramente è stato preso in considerazione. Siamo molto soddisfatti».

La Corte di Assise ha accolto l'istanza della difesa nonostante il parere contrario di due familiari della vittima, come consentito dalla riforma Cartabia, che prevede, parallelamente al percorso psicologico, anche una possibile "riconciliazione” con i parenti della vittima, attraverso la figura di un mediatore.

(Unioneonline/l.f.)

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