Era incapace di intendere e volere quando la sera del 2 gennaio 2022 Adalgisa Gamba ha ucciso suo figlio di due anni e mezzo, trovato senza vita nello specchio d'acqua antistante la spiaggia di Torre del Greco, in provincia di Napoli: lo ha deciso la Corte d'Assise di Napoli che ha assolto la donna dall'accusa di omicidio premeditato.

Il verdetto è stato accolto dalle urla del marito dell'imputata nell'aula 115 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, con la Corte ancora presente: «Sei un'assassina», le ha gridato. 

Il giudice ha ritenuto Adalgisa Gamba non imputabile al momento del fatto e ha applicato la misura di sicurezza della libertà vigilata, per non meno di 15 anni, presso una struttura di riabilitazione. Entro 90 giorni le motivazioni della sentenza.

Secondo i periti nominati dalla prima sezione penale della Corte di Assise di Napoli, alla morte del bimbo sarebbe molto probabilmente seguito anche il suicidio della madre. «È stato un processo particolarmente difficile, sia professionalmente che umanamente, ma finalmente è stata fatta giustizia. Gisa è stata prosciolta perché è una persona malata. Adesso, passo dopo passo, dobbiamo aiutarla affinché torni alla normalità», ha detto dopo il verdetto l'avvocato Salvatore Del Giudice, legale di Adalgisa Gamba.

«Fondamentali per il verdetto di oggi sono state le perizie psichiatriche che hanno aiutato i giudici a entrare nella mente di Gisa e far luce sulla sua patologia», commenta la criminologa clinica Alessandra Bramante, consulente dell'avvocato dell'imputata. Adalgisa Gamba «è una donna malata e fragile, per due anni e mezzo rimasta in carcere, un posto incompatibile con le sue condizioni mentali, dove ha anche tentato di uccidersi. Ha iniziato in gravidanza ad esser depressa, per storia di vita ma anche per condizioni familiari importanti. Depressione che peggiora dopo la nascita del secondo figlio il quale inizia a manifestare problematiche comportamenti su cui Adalgisa si fissa terrorizzata all'idea che il figlio potesse essere malato come la sua mamma che la povera Adalgisa ha curato per tutta la vita. Paura che nell'ultimo periodo diventa una realtà delirante che la porta prima a perdere peso, non dormire e all'angoscia più profonda che quel giorno l'ha spinta verso il mare con il suo bambino in braccio per trovare pace e mettere fine ad una vita che Adalgisa non aveva più la forza di vivere. La cosa sconcertante - conclude la consulente dell'avvocato Del Giudice - è che, pur di fronte a una situazione clinica evidente e a richieste di aiuto della stessa Gamba, nessuno abbia provveduto a farla visitare da uno specialista e di conseguenza abbia evitato questa terribile tragedia».

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata