Un traffico internazionale di cuccioli, trasportati in Italia in condizioni di igiene e salute precarie e poi rivenduti come se fossero nati e cresciuti sul territorio, è stato scoperto a Udine dalla polizia di stato.

In manette sei cittadini italiani, una cittadina polacca e un cittadino slovacco, su cui pende l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’introduzione nel territorio italiano, al trasporto e alla cessione illegale di animali da compagnia.

L’“associazione”, che operava nelle province di Reggio Emilia, Bergamo e Como, importava gli animali dall´Ungheria, dalla Polonia e dalla Slovacchia.

I cuccioli, che avevano al massimo un mese di vita, viaggiavano nascosti nei bagagliai dei mezzi utilizzati per il trasporto in scatole di cartone o in ceste di plastica solitamente utilizzate per il trasporto degli uccelli. Senza luce, cibo ed acqua, erano inoltre solitamente sprovvisti della necessaria vaccinazione antirabbica.

Una volta giunti in Italia, l’organizzazione produceva una falsa documentazione identificativa provvedendo anche alla microchippatura con il coinvolgimento di un veterinario compiacente, della provincia di Milano, e di due allevamenti che simulavano la nascita dei cuccioli nelle proprie strutture. La commercializzazione avveniva quindi oltre che per i normali canali di vendita anche attraverso inserzioni su siti web dedicati al commercio on-line. Il cliente finale acquistava pertanto un cane nella convinzione che questo fosse venuto alla luce in Italia.

Elevati gli utili dell’attività illecita: un cucciolo acquistato in Repubblica di Slovacchia al costo di 50/100 euro veniva rivenduto in Italia anche al prezzo di 750/850 euro.

Non era poi raro che, dopo l´acquisto, si verificasse la morte prematura del cucciolo a causa dell’assenza di una opportuna profilassi post nascita e delle terribili condizioni di viaggio.

Le indagini, avviate nel dicembre 2017, hanno portato anche al sequestro di sei cuccioli insieme a documentazione cartacea, computer, telefonini e altro materiale utile al completamento dell´attività di indagine.

(Unioneonline/v.l.)
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