"È un souvenir, un ricordo della vacanza trascorsa in Africa".

Con queste parole un viaggiatore sbarcato nell'aeroporto "Sandro Pertini" di Torino ha provato a difendersi davanti ai finanzieri di Caselle e ai funzionari doganali, che gli avevano chiesto spiegazioni su cosa ci facesse un cranio di babbuino all'interno della sua valigia.

Il fatto è accaduto nei giorni scorsi nello scalo piemontese e ha come protagonista un quarantenne italiano che, di ritorno da un viaggio in Sud Africa, è stato fermato dalle Fiamme Gialle perché nel suo bagaglio, nascosto tra gli effetti personali, c'era il cranio del primate.

L'esemplare, come dichiarato dall'uomo, rappresentava per lui un "ricordo" di un periodo di soggiorno trascorso nella savana.

L'intervento della Guardia di Finanza torinese è inquadrato nel programma di contrasto dell'importazione illegale di "specimen" protette, che genera ogni anno un giro d'affari di diversi milioni di euro.

Il cranio del babbuino è stato sequestrato mentre l'uomo rischia ora una sanzione fino a 15mila euro.

(Redazione Online/F)
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