Indagini, sospetti di corruzione, guerre, regalie, favoreggiamenti, contatti inopportuni o addirittura illeciti.

Sono gli ingredienti della bufera che sta attraversando la magistratura italiana in seguito a quello che è stato ribattezzato il "caso Palamara".

Una vicenda alquanto complessa, che di seguito cerchiamo di ricostruire e riassumere in 10 punti.

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1) Luca Palamara, ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati, ex componente del Consiglio superiore della magistratura e pm a Roma, è finito nella bufera per alcuni viaggi e regali che gli sarebbero stati pagati dal lobbista Fabrizio Centofanti.

2) Centofanti è indagato assieme agli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore in un'inchiesta che ipotizza il tentativo di compravendita di sentenze al Consiglio di Stato. Il sospetto è che le regalie servissero a far sì che Palamara si spendesse a favore dei tre indagati.

Dal canto proprio, il magistrato, che si è autosospeso, si difende, assicurando di non aver mai fatto favori a nessuno e di non aver mai avuto rapporti con Amara e Calafiore.

3) Altri sospetti su Palamara coinvolgono il consigliere del Consiglio superiore della magistratura Luigi Spina e il pm di Roma Stefano Fava. I due magistrati sono sospettati di rivelazione del segreto d'ufficio: avrebbero passato informazioni riservate a Palamara sulla nomina del nuovo procuratore capo a Perugia. Palamara, per contro, li avrebbe in qualche modo favoriti. Fonti di stampa fanno cenno anche a biglietti di tribuna d'onore per le partite della Lazio, ottenuti grazie al presidente Claudio Lotito, definito "amico" di Palamara.

Il magistrato Luigi Spina (Ansa)
Il magistrato Luigi Spina (Ansa)
Il magistrato Luigi Spina (Ansa)

4) Tali contatti, questo è il sospetto, nel quadro di una sorta di "guerra tra procure". Bersagli: l'ex procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e il procuratore capo Paolo Ielo.

5) Secondo indiscrezioni apparse sui giornali, inoltre, Palamara avrebbe anche incontrato l'ex sottosegretario alla Giustizia dei governi Renzi e Gentiloni Cosimo Ferri e l'ex sottosegretario Pd Luca Lotti, accusato di favoreggiamento nel caso Consip, inchiesta seguita proprio da Pignatone e Ielo. Al centro degli incontri la nomina del nuovo capo della Procura di Roma, la più "potente" d'Italia.

6) Gli atti della procura di Perugia (titolare dell'indagine è il pm Gemma Milani, supportata dal Gico della Guardia di Finanza) relativi all'inchiesta che ha coinvolto Palamara, Fava e Spina sono stati inviati al Consiglio superiore della magistratura (Csm).

Il plenum del Csm (Ansa)
Il plenum del Csm (Ansa)
Il plenum del Csm (Ansa)

7) In seguito allo scoppiare del caso Palamara, quattro togati del Csm si sono autosospesi: Corrado Cartoni e Antonio Lepre, di Magistratura Indipendente, non indagati ma che avevano preso parte a incontri con Lotti e Ferri per discutere della nomina del procuratore di Roma, e poi Gianluigi Morlini, di Unicost, e Paolo Criscuoli, anch'egli di Magistratura indipendente.

8) Quanto sta accadendo è stato definito come "una ferita profonda e dolorosa che richiede una reazione forte e immediata" dal vicepresidente del Csm David Ermini.

David Ermini, vicepresidente del Csm (Ansa)
David Ermini, vicepresidente del Csm (Ansa)
David Ermini, vicepresidente del Csm (Ansa)

9) Sempre in seguito al caso Palamara, il plenum del Csm ha approvato all'unanimità un documento, dove si legge: "La delicatezza della situazione impone di eliminare ogni ombra sull'Istituzione di cui siamo componenti, che deve essere ed apparire assolutamente indipendente, libera di approfondire e di valutare quanto sta emergendo". E ancora: "È una vicenda che ci chiama in causa tutti e che impone a tutti un serio, profondo, radicale percorso di revisione critica e autocritica, di riforme e di autoriforma dell'autogoverno, dei metodi di selezione delle rappresentanze, dell'etica della funzione".

10) La vicenda è seguita con estrema attenzione dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che è anche presidente del Csm e che, come spiegato proprio da Ermini, "non ha mai fatto mancare la sua guida illuminata attraverso l'interlocuzione con il vicepresidente''.

Luigi Barnaba Frigoli

(Unioneonline)
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